Dall’anteprima della mostra presentata dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana: IL TRATTATO “DEI DELITTI E DELLE PENE” DI CESARE BECCARIA – DA MILANO, ALL’EUROPA, AL MONDO

La Veneranda Biblioteca Ambrosiana, dal 19 settembre al 17 dicembre 2024 presenta la mostra inedita Il trattato “Dei delitti e delle pene” di Cesare Beccaria – da Milano, all’Europa, al Mondo” a cura di Monsignor Marco Navoni e Monsignor Francesco Braschi.

Grazie al prezioso invito dell’ufficio stampa Marta Menengon, sono stata a vederla in anteprima e ho avuto la fortuna di essere guidata dalla sapiente spiegazione tra le vetrine con i manoscritti esposti proprio da Monsignor Navone.

Si tratta di una mostra inedita con manoscritti di Cesare Beccaria che non potrete vedere altrove: dall’Editio princeps alle traduzioni nelle varie lingue europee.

Un’occasione unica all’interno di un contesto, la Pinacoteca Ambrosiana, che non finisce mai di stupirci per la sua bellezza.

In coda all’articolo trovate tutte le informazioni utili comprese le aperture straordinarie per le giornate del Patrimonio europeo (28 e 29 settembre) al costo di un euro

di Valeria Cudini

Dal 19 settembre e sino al 17 dicembre 2024 la Pinacoteca Ambrosiana celebra il noto giurista milanese, Cesare Beccaria (1738-1794), che con il suo trattato Dei delitti e delle pene uscito duecentosessanta anni fa, ovvero nel 1764, ha consegnato alla storia uno dei testi più avanguardistici e rivoluzionari del pensiero giuridico e filosofico moderno. Nei Delitti e delle pene Beccaria critica aspramente il sistema giudiziario e penale della sua epoca spiegando nel dettaglio come la tortura e la pena di morte siano pratiche barbare del tutto inutili nell’ottica di una giustizia giusta e, soprattutto, riparativa. Beccaria, con una visione assolutamente ultra moderna, ha scritto e si è battuto per promuovere un sistema di giustizia giusta, ovvero secondo cui le pene sono equamente proporzionate ai reati commessi e dove si opera per la prevenzione dei crimini piuttosto che per la vendetta.

Alla Pinacoteca Ambriosiana avrete l’occasione di vedere esposta l’Editio Princeps italiana del 1764. La particolarità che vi salterà subito all’occhio, oltre alle molte cancellature – che testimoniano quanto Beccaria abbia scritto di getto e quindi con l’urgenza di dire -, è come il titolo del manoscritto risulti invertito rispetto a quello che comparirà nelle edizioni a stampa. Probabilmente, come ci ha spiegato all’anteprima stampa monsignor Navoni, curatore della mostra, perché la preoccupazione maggiore di Beccaria risiedeva proprio nello scegliere di comminare la giusta pena.

Il pensiero di Beccaria influenzò e ispirò riforme legislative in tutta Europa. Un esempio furono le riforme avviate in Russia da Caterina la Grande e, grazie alle traduzioni del trattato, quelle che raggiunsero, anche se solo negli anni Duemila, i Paesi Arabi e il Giappone.

Quando Beccaria morì tutte le sue opere manoscritte, a stampa e i cimeli passarono al figlio Giulio che, a sua volta, passò in eredità tutto il patrimonio del giurista alla moglie, Donna Antonietta che, nel testamento olografo del 29 marzo 1866, auspicava che le figlie provvedessero a collocare questo prezioso patrimonio culturale in un’istituzione come la Biblioteca Ambrosiana che già conservava monumenti e altre illustrazioni patrie. La donazione alla Biblioteca Ambrosiana avvenne solo nel 1910.

Nella mostra, oltre all’Editio Princeps, avrete la possibilità di ammirare tutte le altre prime edizioni dell’opera di Beccaria tradotte nelle varie lingue europee, come, per esempio, quella francese tradotta in sole sei settimane dall’abate André Morellet, di cui troviamo anche esposto un carteggio con il nostro Beccaria. Sempre in francese un’importantissima edizione del 1823 correlata da dei commenti di esperti di diritto. Il più importante, è quello che vedrete esposto, ovvero il Commentaire di Voltaire che è quasi un testo a sé dato che affronta i problemi dell’amministrazione e della giustizia in Francia.

E ancora: la traduzione in tedesco, olandese, spagnolo, danese e quella inglese (1767) che ha consentito poi lo sconfinamento oltreoceano in America e precisamente a Philadelphia dove l’edizione inglese venne ristampata nel 1778. Come per altre edizioni europee, il frontespizio non riporta il nome dell’autore bensì un’incisione con il suo ritratto.

In mostra anche le recenti traduzioni extraeuropee degli Anni Duemila in arabo e in giapponese, oltre a una in russo e una in greco.

Nella vetrina dedicata all’edizione giapponese e araba troviamo anche un’incisione con il ritratto di Beccaria e un suo spadino in acciaio, con guaina di legno ricoperta di pelle di lucertola e l’elsa lavorata finemente a cesello. Inoltre è esposto anche un sigillo con lo stemma della famiglia Beccaria.

All’interno della mostra è presente una sezione dedicata ai cimeli con il ritratto di Cesare Beccaria realizzato da Eliseo Sala e il busto in marmo opera dello scultore Giuseppe Franchi.

Il 31 ottobre alle ore 11 verrà organizzato in sala delle Accademie e aperto al pubblico un convegno dal titolo “Cesare Beccaria: uno sguardo nuovo sui delitti e sulle pene, da Milano all’Europa e al mondo”.

Informazioni utili

Il trattato “Dei delitti e delle pene” di Cesare Beccaria. Da Milano, all’Europa, al mondo

A CURA DI: Marco Navoni e Francesco Braschi

DURATA: Pinacoteca Ambrosiana, 19 settembre – 17 dicembre 2024

Orari: Da lunedì a domenica 10-18.

Mercoledì chiuso

28-29 SETTEMBRE GIORNATE EUROPEE DEL PATRIMONIO

APERTURA STRAORDINARIA DALLE ORE 18 ALLE ORE 20 A 1 EURO

Mostra inclusa nel biglietto della Pinacoteca

Informazioni: tel. 02.806921; contatti@ambrosiana.it

Post Author: Valeria Cudini

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