Arriva al cinema La fortuna di Nikuko, che riapre il ciclo degli Anime, il progetto esclusivo di Nexo Digital in collaborazione con Dynit. Il film, distribuito in Giappone lo scorso anno, potrete vederlo nelle sale italiane solo il 16, il 17 e il 18 maggio p.v. La pellicola è tratta dal pluripremiato romanzo di Kanako Nishi ed è diretta dal regista Ayumu Watanabe (I figli del mare, Space Brothers), per la sceneggiatura di SatomiOoshima (Hataraki Man). Character design e direzione dell’animazione sono stati curati da Kenichi Konishi (I figli del mare)
Di Valeria Cudini
La trama
La fortuna di Nikuko narra la storia di Kikuko, una bambina di undici anni, che vive con la madre Nikuko, un personaggio assai singolare. Nikuko è una donna sempre di buonumore, appassionata della vita e di cibo. Ha un’estrema fiducia negli altri che l’ha portata, sino al momento dell’inizio effettivo del film, a compiere sempre scelte sbagliate in amore, affidandosi a uomini che l’hanno sfruttata e fatta quasi finire sul lastrico. Il temperamento audace e forte di Nikuko è spesso fonte d’imbarazzo per Kikuko che sta entrando nella difficile età dell’adolescenza. Combattuta tra desiderio di crescere velocemente e, al contempo, di voler restare ancora bambina, la ragazzina, pur amando la sua vita, sogna di lasciare il posto in cui vive dove tutti sanno sempre ciò che accade agli altri. Kikuko e Nikuko convivono su una barca al porto ma non hanno praticamente niente in comune se non l’affrontare insieme, anche se con diverse modalità, le sfide del quotidiano.
Nella parte finale del film ci sono rivelazioni importanti che non possiamo svelarvi ma che consentono allo spettatore di mettere a posto tutta una serie di tasselli mancanti.
Perché merita di essere visto?
Che cosa si può dire allora di questo film senza svelarvi le parti più significative? In primis, che è una visione godibilissima dove, in tutta la prima parte, ci sono moltissime battute e situazioni divertenti. Probabilmente qualcosa si perde nella traduzione italiana che non riesce a rendere alla perfezione delle espressioni idiomatiche tipiche della tradizione nipponica.
In seconda battuta, il film segue le vicende di Kikuko e del suo complesso ingresso nel mondo dell’adolescenza accompagnato dalla necessità di mettere meglio a fuoco la sua identità. A ciò si lega uno degli importanti svelamenti finali, perno su cui poi si comprende essere costruita tutta l’intera vicenda.
In terzo luogo, il film offre l’occasione di compiere una riflessione sul cibo e sulla relazione che si può costruire con esso che qui è, indubbiamente, positiva nonostante Nikuko appaia come una donna in fortissimo sovrappeso.
E, non ultimo, c’è sempre uno sguardo poetico e positivo sulla vita anche nei momenti in cui ti mette di fronte a scelte difficilissime.
Tenerezza, commozione e sentimenti espressi nella loro autenticità fanno di questo film un piccolo gioiello degli Anime. Una storia che, seppur negli eccessi del personaggio di Nikuko, sovrabbondante anche nella manifestazione delle sue emozioni più profonde, rimane sempre estremamente misurata, senza sbavature o derive negli aspetti più deteriori del mélo.