Impropriamente chiamata Festa della donna, oggi in realtà si celebra la Giornata internazionale della donna, istituita cento anni fa come Giornata internazionale dell’operaia. L’origine di questa giornata, secondo una leggenda, sarebbe legata al voler rendere omaggio a donne operaie morte l’8 marzo del 1908 in una fabbrica di abbigliamento a New York in cui a perdere la vita furono ben 129 donne. In realtà non abbiamo tracce che documentino con certezza tale avvenimento. Di sicuro si sa che tre anni dopo, sempre a New York, il 25 marzo del 1911, nella Triangle Shirt Waist Company di Manhattan, divampò un incendio in cui persero la vita 146 lavoratori che erano, per la maggior parte, giovani donne. Si trattava di un’azienda che produceva camicette da donna dove le operaie svolgevano turni massacranti ed erano sottopagate. Nel 1909, negli Stati Uniti, da parte del Partito socialista, nacque l’idea di istituire una Giornata internazionale della donna. La proposta fu accolta l’anno seguente da Clara Zetkin, politica tedesca, in occasione dell’VIII Congresso dell’Internazionale socialista in corso a Copenaghen. Zetkin è una donna che ha dedicato l’intera vita all’emancipazione della donna teorizzando la liberazione delle donne dalla sudditanza maschile come elemento determinante per l’emancipazione del proletariato. Accadde però che fino al 1921 i diversi Paesi scelsero giorni differenti per celebrare questa Giornata. Solo a Mosca, proprio nel 1921, durante la Seconda conferenza delle donne comuniste, l’assemblea decise di istituire la data dell’8 marzo come Giornata internazionale dell’operaia, in ricordo della prima manifestazione delle operaie di Pietroburgo contro lo zarismo (1917). Infine, Il 16 dicembre 1977, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, invitò gli Stati membri a dichiarare un giorno all’anno Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale. Questa, in sintesi, la storia che è all’origine di questa giornata particolare. Noi di #alpassocoitempi abbiamo deciso di celebrare questa giornata e la donna in generale con le parole poetiche della nostra Anna Martinenghi. Con l’augurio che la donna sia sempre più rispettata e valorizzata e che cessino tutte le distinzioni sociali legate al genere. Un abbraccio solidale a tutte noi donne
di Valeria Cudini
Testi di Anna Martinenghi
DONNE SENZA FESTA
Come sono belle le donne stanche
coi capelli arrotolati in testa
le scarpe basse
le gambe schiette
Come sono belle le donne stanche
alberi da mille braccia
e i bimbi intrecciati fra le mani
Come sono belle le donne stanche
le ore piene di fretta
un filo di trucco
un filo di rossetto
fili ingarbugliati
in giornate complicate
Come sono belle le donne stanche
le borse sotto gli occhi
la roba da stirare
donne senza festa
Come sono belle le donne stanche
le cose da fare
le cose che non faranno mai
vuote di sé
ma piene
di tutto ciò
che si può
FAR FIORIRE IL MONDO
Lasciamo le mimose
a gioire sui rami
e fioriamo
costruendo
possibilità vere
rispetto fra pari
dialogo fra persone
relazioni autentiche
Lasciamo le mimose
all’azzurro del cielo
e apriamo asili
permettendo orari flessibili
ruoli di responsabilità
visioni nuove
e condivise
Lasciamo le mimose
a cullarsi al vento
e non tolleriamo
violenza alcuna
insegniamo la forza alle bimbe
e la sensibilità ai bimbi
a non vergognarsi
del maschile e femminile
che ciascuno racchiude
Lasciamo le mimose
alla loro meraviglia
e fioriamo
come esseri umani
che hanno bisogno
di festeggiare
solo un mondo degno
per tutti
LA LUCE ACCESA
A voi affido
una vita femmina,
da tenere accesa
anche nel buio
delle ragioni.
Non siate falene,
né scintille
in stand-by
nella casa buia,
ma occhi spalancati
sull’esistenza.
E quando
ve ne andrete
cercate
di dimenticare
una luce accesa.
DELLE DONNE
Delle donne
le mani disegneranno il tuo viso
imparato a memoria
in notti di febbre e carezze
Delle donne
la voce ti darà il coraggio
di essere uomo nei fatti
e non nelle parole
Delle donne
le braccia ti costruiranno un nido
porto protetto dove tornare
Delle donne
la bellezza ti darà alla testa
sogno e bisogno di gioventù
domanda e risposta
di una vita intera
Delle donne
il cuore sarà sparso
pegno nel pugno
centro del bersaglio
Delle donne
i fianchi saranno di conforto
salde parentesi
contro ogni dubbio
Delle donne
il ventre sarà casa e nostalgia
del mondo l’origine e il ritorno
ALLE DONNE E AGLI UOMINI CHE VENGONO DA DONNA
E se l’anima
ha un posto,
voglio che stia
nel mio ombelico
a ricordarmi
che sono uomo
che viene da donna
che sono donna
impastata da amore
di uomo,
legati
da quel filo che ci fa
creature della vita
in quella cicatrice
senza più
dolore.
SONO UN’ALTRA DONNA
SONO:
sono troppe cose per essere una sola.
Sono forte e sono debole.
Sono inutile e necessaria.
Sono potente e sottomessa.
Sono preda e sono rapace.
Sono schiava e sono padrona delle chiavi.
Sono come un uomo, senza esserlo.
Sono terra madre.
Sono grembo e sono aborto.
Sono primavera e sono vecchia.
Sono provocazione.
Sono merce di scambio.
Sono costola e sono abbraccio.
Sono strega.
Sono ossessione.
Sono bambina e sono fiore.
Sono sconfitta.
Sono vittoria.
Sono il premio.
Sono sesso e sono anima.
Sono il ricordo e la preghiera.
Sono figlia.
Sono il corpo prima del tuo.
Sono troppe cose per essere una
e dentro a esse
sono.
UN’ALTRA:
statistica di morte
fotografia di moda
diritto violato
amore sbagliato
acido sul volto
notizia al telegiornale
scarpa rossa in piazza
DONNA:
basta una parrucca per confonderti, un buon chirurgo, molto dolore. Bastano tette e fianchi. Basta un tacco alto. Un corpo di lusso. La pelle liscia.
La gioventù eterna.
Basta confondere il sogno con il bisogno.
Basta tacere.
Basta
?