Matteo Losa, giornalista, scrittore e fotografo, ha combattuto per oltre un decennio una battaglia a viso aperto contro il cancro. Con il progetto #FiabeControilCancro ha organizzato un foundraising con Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro) raccontando giorno per giorno le sue avventure sulla pagina Facebook “Fairitales”. Il progetto è diventato un libro: Piccole fiabe per grandi guerrieri che ha venduto più di 5mila copie.
Il 1° settembre uscirà Un altro giorno insieme, un romanzo young adult in cui Matteo ha dato tutto di sé in un solo anno, l’anno che lui stesso ha definito il più brutto di tutta la sua vita e che ce lo ha portato via. Di lui resta tanto, tantissimo non solo in quello che ha scritto, ma nelle tracce presenti in ognuno di noi. Di chi, a vari livelli, è stato così privilegiato da poterci entrare in contatto
Di Valeria Cudini
Da quando ieri sera ho appreso la notizia che Matteo se ne è andato non mi do pace, perché se hai avuto la fortuna di conoscere una persona così bella e così viva nonostante tutta la sofferenza provata, pensi sia impossibile che non possa più essere con noi per leggerci le sue fiabe, trasmetterci il suo sorriso contagioso e la sua voglia di farcela anche contro un nemico così accanito come il cancro.
E infatti poi ti ritrovi a pensare, dopo aver passato ore e ore a leggere tutti i messaggi che sono stati lasciati sulla sua bacheca e su quella della sua inseparabile compagna di vita Francesca, che in effetti Matteo se ne è solo andato fisicamente ma in realtà è ancora qui con noi, vive nelle parole di chi lo ha amato, nelle sue stesse parole che hanno dato coraggio e forza a tanti, che hanno lenito dolori altrui e forse un po’ anche i suoi.
Il primo settembre uscirà il suo nuovo libro Un altro giorno insieme (Mondadori) a distanza di tre anni dal suo Piccole fiabe per grandi guerrieri (Mondadori), libro che lo ha visto protagonista in un super tour italiano in moltissime scuole e librerie dove Matteo ha raccontato come la scrittura sia stata uno strumento potente per provare a sconfiggere la malattia. In questo senso la fiaba è – secondo quanto Matteo ha sempre sostenuto – lo strumento più adatto per infondere speranza.
È la fiaba che ha tenuto accesa in me la fiamma della speranza nei giorni più bui. È lei che esprime al massimo la fame di lieto fine che mi muove quotidianamente e proprio per questo ho deciso di ringraziarla, cercando di riportarla di moda.
La speranza di poter continuare a vivere una vita favo-losa, nella loro casa favo-losa.
I nomi nascondono destini, e Francesca e Matteo, i “Losa”, vivevano la loro “favola favo-losa”, nonostante tutto, con la fiducia data dal sapere di esserci sempre l’uno per l’altra, di saper godere giorno per giorno delle piccole cose davvero significative nella vita, quelle che per molti sono scontate ma che per loro rappresentavano sempre una conquista. Affrontare la vita e la malattia con il sorriso, pronti a combattere come dei guerrieri armati di penna, parole e tanto cuore.
Il romanzo young adult che sta per uscire chiedeva ancora Un altro giorno insieme, è la storia d’amore di due adolescenti che, come Matteo e Francesca, si conoscono, si perdono ma, quando si ritrovano, scelgono di non commettere l’errore della prima volta: decidono di restare.
J. è in lotta con controlli e visite in ospedale, vorrebbe una vita normale, così come dovrebbe essere per un ragazzo di 18 anni. Anche Barbara, detta Barbie (ma lei odia essere chiamata così), ha 18 anni e suo padre è il primario che ha in cura J.
Sono due ragazzi molto diversi e J. sente che è difficile comprendere Barbie, decidere di “uscire” dalle proprie abitudini per iniziare a condividere una vita insieme. Ma “quando capisci che stare con una persona ti rende la vita luminosa come l’alba è inevitabile volerla accanto e provare a entrare nel suo mondo”.
Purtroppo non ho ancora potuto leggere questo romanzo, ma mi è abbastanza chiaro che Matteo abbia voluto raccontare, attraverso i suoi personaggi, molto, moltissimo della sua storia di amore con Francesca e sottolineare ancora una volta che, se si guarda nella stessa direzione e se ogni giorno si sceglie di camminare pian piano uno a fianco dell’altro, insieme si può.
Matteo, “Teo” per gli amici, è sempre stato convinto di questo. Ne aveva fatto il suo monito. Insieme al colore giallo, il colore della luce e della vita che Matteo ha sempre associato al suo libro, ai suoi eventi e che ha trasmesso negli incontri “in giallo” con tutti i suoi lettori vestiti di questo colore.
Perché bisogna dare luce alle cose, far uscire dal buio i nostri sogni più nascosti e mostrarli in tutto il loro splendore.
Ciao Teo, mandaci un po’ della tua luce quaggiù. Ne abbiamo tanto bisogno.
Un piccolo particolare ancora: una coccinella gialla ha passeggiato allegramente sul mio computer e sul libro di Teo mentre stavo scrivendo queste righe. Io l’ho preso come il segno della sua presenza e ho sorriso di nuovo.